In Italia, la responsabilità economica per il mantenimento dei figli spetta primariamente ai genitori, come stabilito dall’art. 316-bis del Codice Civile. Tuttavia, in situazioni di difficoltà economica dei genitori, la legge prevede una responsabilità sussidiaria a carico degli ascendenti, ovvero i nonni. Questo obbligo, però, non è automatico e richiede l’accertamento di specifiche condizioni. Vediamo nel dettaglio quando e come i nonni possono essere chiamati a contribuire al mantenimento dei nipoti.
Condizioni per il Coinvolgimento dei Nonni
Secondo la Corte di Cassazione, l’obbligo dei nonni è subordinato al verificarsi di due condizioni fondamentali:
Impossibilità economica reale dei genitori:
L’obbligazione degli ascendenti scatta solo se entrambi i genitori si trovano in una situazione di effettiva incapacità economica. Questo significa che l’inadempimento non deve essere volontario, ma derivare da una concreta mancanza di mezzi.
Esaurimento delle possibilità di recupero dal genitore inadempiente:
Prima di poter ricorrere ai nonni, il genitore affidatario deve dimostrare di aver tentato senza successo di ottenere il mantenimento dal genitore inadempiente, anche tramite azioni legali come il pignoramento.
La Giurisprudenza della Corte di Cassazione
L’ordinanza n. 28446 del 12 ottobre 2023 della Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza del principio di sussidiarietà. La Suprema Corte ha specificato che i nonni possono essere coinvolti solo come extrema ratio, ovvero quando ogni altra soluzione è stata tentata senza successo. Inoltre:
La richiesta di contributo deve essere equamente suddivisa tra tutti gli ascendenti disponibili, proporzionalmente alle loro capacità economiche. Ad esempio, non è possibile far ricadere l’intero onere su un solo nonno se sono presenti altri ascendenti con capacità economiche adeguate.
Il caso significativo trattato dalla Corte ha riguardato una madre che, in assenza del pagamento dell’assegno di mantenimento da parte del marito separato, aveva richiesto un contributo economico ai nonni paterni per tre figli. La richiesta è stata respinta, poiché la madre non aveva dimostrato: né l’impossibilità di recuperare il mantenimento dall’ex coniuge né fornito prove sufficienti della propria incapacità di sostenere i figli autonomamente.
Quando i Nonni Non Sono Tenuti a Contribuire
La giurisprudenza ha chiarito che l’obbligo dei nonni non sorge qualora uno dei genitori possegga risorse sufficienti oppure non sfrutti le potenzialità lavorative a sua disposizione.
Tale principio mira a evitare situazioni di inerzia economica da parte dei genitori.
infatti, se un genitore disoccupato non cerca attivamente un lavoro, o se un genitore benestante tenta di sottrarsi al proprio dovere, i nonni non possono essere chiamati a intervenire.
Implicazioni e Misure Pratiche
Nel caso in cui i nonni siano effettivamente chiamati a contribuire, il loro intervento può essere parziale o totale, a seconda delle necessità economiche dei nipoti e delle risorse disponibili. Il giudice, nell’emettere una sentenza, dovrà valutare attentamente la situazione economica di tutti gli ascendenti coinvolti e stabilire un contributo proporzionato alle loro possibilità.
Inoltre, l’obbligo di mantenimento a carico dei nonni cessa nel momento in cui i genitori tornano a essere economicamente autosufficienti.
Conclusione
La normativa e la giurisprudenza italiana sul mantenimento dei nipoti da parte dei nonni offrono una rete di sicurezza per i minori, garantendo il loro sostentamento anche in situazioni familiari complesse. Tuttavia, la responsabilità primaria rimane saldamente in capo ai genitori, con l’intervento dei nonni riservato solo a casi di estrema necessità.