Spesso, nelle famiglie “spezzate”, accade che i genitori, emotivamente coinvolti dai conflitti con il partner, perdano di vista le responsabilità connesse alla genitorialità e il dovere primario di salvaguardia del benessere del proprio figlio, specie se minore o non ancora autosufficiente.
Le declinazioni del preminente interesse del minore quale principio ispiratore
In tema di affidamento e problematiche attinenti alle scelte che i genitori devono fare con riguardo alla vita dei propri figli, deve prevalere l’esigenza di non introdurre fratture e discontinuità ulteriori, come facilmente seguenti alla frequentazione di una nuova scuola e del diverso ambiente, che inevitabilmente vi si collega.
In particolare, il criterio guida che va seguito e che informa le decisioni in materia, sia dei Tribunali di merito che della Cassazione, è quello del preminente interesse del minore a una crescita sana ed equilibrata
L’esigenza di stabilità e continuità
Dando corso e attuazione a detto principio, gli Ermellini più volte hanno concluso che in caso di contrasto tra i genitori circa le modalità di prosecuzione del percorso scolastico “è certamente rispondente al preminente interesse dei minori quello di rimanere nell’istituto scolastico già frequentato, al fine di garantire la stabilità e la continuità delle quali hanno bisogno, tenuto conto della recente separazione dei genitori”.
Conclusioni finali
È, quindi, preferibile “l’accordo dei genitori in materia di scelte educative che riguardano i figli”, ma “quando il rapporto tra i genitori non consente il raggiungimento di un’intesa, occorre assicurare ancora la tutela del migliore interesse del minore” premiando e valorizzando le iniziative genitoriali che, all’esito dell’esame del Giudice, si mostreranno più vicine all’interesse e alla serenità della prole.
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